Spazio all’Italia che innova

Stefano Cianciotta

Il tema delle Smart Valley non sembra essere ancora al centro del dibattito italiano. In altre realtà europee ed internazionali, invece, è già oggetto di riflessione, analisi e sperimentazione. C’è bisogno pertanto di stimolare un percorso strutturato che avvii anche in Italia la costituzione di un ecosistema positivo e dinamico di relazioni ed interconnessioni. Le problematiche legate al cambiamento tecnologico stanno impattando gli assetti sociali, demografici, economici ed istituzionali a livello globale.

Per questi motivi anche in Italia il concetto di Smart Valley sembra risultare la soluzione più adeguata per rispondere a queste sfide, poiché rappresenta il giusto equilibrio tra una pianificazione urbanistica intelligente, che utilizzi in maniera sostenibile le risorse naturali e valorizzi il capitale umano di chi vive ed opera nelle nuove comunità digitali.

Come riportato dalla Smart City Council, rendere un’area urbana intelligente comporta profondi benefici in termini di crescita ed innovazione, perché si agisce sui tre punti chiave di “livability, workability and sustainability” ossia, “vivibilità, creazione di un ambiente favorevole allo sviluppo economico e sostenibilità”.  Le azioni di sviluppo e ripensamento urbano in chiave smart, dovrebbero essere di fatto prioritarie nell’agenda nazionale ma, evidenti problematiche a livello di policy, istituzionale e anche infrastrutturale, ne rendono difficile l’attuazione.

Alla luce di quanto detto, alcune città italiane hanno avviato un percorso per diventare smart che è solo l’inizio della costituzione di un modello in cui la formazione e l’istruzione devono essere considerati come drivers di sviluppo e di crescita dell’intera comunità. Per raggiungere tale traguardo, secondo The European House Ambrosetti, l’Italia deve investire 3 punti di PIL ogni anno fino al 2030. Un’azione che garantirà una crescita aggiuntiva del Paese che può valere fino a 8/10 punti di PIL all’anno. Per il raggiungimento di questo obiettivo è necessario correggere le distorsioni e le criticità, per costruire un ecosistema consapevole in materia di sostenibilità, sviluppo e trasparenza.

Di conseguenza risulta più appropriato ed opportuno discutere di Smart Valley, intese come un Progetto Paese che, oltre agli investimenti e alle azioni circoscritte ai singoli distretti o alle città, coinvolga l’intero territorio nazionale, per reagire in maniera tempestiva e proattiva ai nuovi bisogni e alle nuove esigenze, trasformandoli in opportunità di crescita.

Il testo  è l’introduzione del Paper I-Volution, l’Italia che innova, prodotto dall’Osservatorio Nazionale sulle Infrastrutture di Confassociazioni, presieduto dal Senior Fellow di Competere Stefano Cianciotta.

Il Paper sarà presentato mercoledì 21 marzo alle 14.45 alla Sala Gialla del Cnel.

Scarica l’invito: I-VOLUTION_21_MARZO (1)