Industria 4.0: Orizzonti Opachi per le PMI

I pilastri del Piano Nazionale Industria 4.0, inserito nella manovra da poco uscita dalla Camera ed ora approdata in Senato, riguardano la:

  • costituzione di una cabina di regia, che abbia come obiettivo quello di creare una governance omogenea del sistema paese;
  • realizzazione di infrastrutture abilitanti, come il piano di banda ultra larga, lo sviluppo del 5G, PA Digitale e Open Data;
  • formazione per competenze digitali: per comprendere la portata del cambiamento occorre concentrarsi su una formazione che coinvolga imprese e lavoratori, ma soprattutto i più giovani, in fase scolastica e post;
  • creazione di centri di ricerca che possano fungere da supporto alla veicolazione di politiche innovative;
  • attuazione di standard aperti, ossia la vera sfida per le PMI, soprattutto rispetto alla capacità di gestire i dati e l’Internet of things.

Il piatto forte, su cui il Governo ha deciso di puntare maggiormente, riguarda la conferma e il potenziamento degli incentivi agli investimenti. Da una parte viene prorogata la maggiorazione del 40% degli ammortamenti previsti dalla legge di Stabilità del 2016 (super-ammortamenti) e dall’altra viene introdotta la maggiorazione del 150% degli ammortamenti sugli acquisti di beni digitali (iper-ammortamenti). Tuttavia, i beni che possono aspirare all’iper-ammortamento, oltre ad essere funzionali alla trasformazione tecnologica delle imprese in ottica Industria 4.0, devono anche dimostrare di essere interconnessi al sistema di gestione aziendale.

Quello che però il Governo ha scelto di ignorare è come potrebbero rispettare questo requisito le PMI: dovrebbero rivedere l’intero sistema informativo interno oppure rimarrebbero escluse dalla possibilità di accedere all’iper-ammortamento. E’ evidente che gli incentivi fiscali previsti siano più adatti alle grandi imprese che non alle realtà di piccole dimensioni. Lo stesso super-ammortamento è una misura più adatta alle grandi imprese, mentre le piccole faticano perché carenti di risorse.

Ciò che manca alla manovra è una maggiore attenzione per i problemi che riguardano il mondo della Piccola e Media Industria. Occorre costruire un piano industriale ragionato, basato su quello che l’Italia può e sa fare meglio e avendo come obiettivo finale la delineazione del progetto di una nuova Italia produttiva dove le PMI possano essere veramente protagoniste. 

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