Neet: Strategie per Promuovere il Lavoro

L’idea di Competere

Li chiamiamo “nativi digitali” quei giovani cresciuti contemporaneamente alla diffusione delle nuove tecnologie di comunicazione e in Italia sono sicuramente più “digitali” rispetto ai loro genitori e ai loro nonni. Tuttavia se volessimo confrontare i giovani italiani con i loro coetanei europei, i nostri risulterebbero digitalmente indietro.

La necessità di sviluppare competenze e culture digitali nel nostro Paese non riguarda dunque soltanto la fascia di popolazione “matura” e lontana dalle tecnologie, ma anche e soprattutto i giovani che affrontano, e affronteranno, un mercato del lavoro sempre più competitivo e digitale.

L’Eurostat ci segnala, in Italia, dati molto negativi sulla disoccupazione giovanile, sui giovani a rischio di esclusione e sull’elevata percentuale di NEET – giovani che non studiano, non lavorano e non sono impegnati in attività formative. In tutti e tre questi ambiti le percentuali italiane sono di gran lunga superiori alle medie europee. Nella fascia d’età tra i 20 e i 24 anni, i cosiddetti NEET rappresentano, nel nostro Paese, il 31% dei giovani. Triste primato europeo.

Ma qual è il rapporto di questi giovani con l’innovazione digitale? Quali competenze potrebbero sviluppare per trovare un nuovo spazio sul mercato del lavoro? Quali nuove opportunità?

Rispetto al dato geografico, sappiamo dai dati ISTAT che in Italia la Sicilia e la Campania registrano le quote più elevate di NEET, seguite da Calabria e Puglia. Sappiamo inoltre che i non occupati tra i 19 e i 34 anni presentano una percentuale maggiore di non uso di internet rispetto agli occupati o agli studenti ; i giovani tra i 19 e i 34 anni con un titolo di studio basso (fino alla licenza media) presentano una percentuale maggiore di non uso di internet rispetto a chi possiede dal diploma in poi (23,6% contro il 4,1%); le regioni del Sud d’Italia segnalano tassi di non uso della rete internet maggiori rispetto al Centro-nord (Campania 16,5%, Sicilia 15,2% vs Friuli Venezia Giulia 4%, Bolzano 2,4%).

E’ evidente, dunque, che una forte carenza di competenze e cultura digitale tra i NEET rende ancora più difficile una loro collocazione sul mercato del lavoro. I NEET rappresentano quella parte di popolazione giovanile inattiva e che non riesce a entrare nel mondo del lavoro. Rimanere anche fuori dall’innovazione digitale li rende ad altissimo rischio di esclusione sociale e aumenta la probabilità di trasformarli nel tempo in disoccupazione strutturale.

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