Un Pianeta Pulito per Tutti: una Nuova Strategia EuropeaL'IDEA DI UMBERTO CUCCHI

Tra i temi principali dell’agenda del Consiglio Europeo (19-20 marzo – Bruxelles) ci sarà quello ambizioso dell’energia pulita. ‘A clean planet for all’ è la nuova visione strategica Europea per un modello economico a ridotto impatto sul clima e sull’ambiente.

PERCHÉ È IMPORTANTE?    
L’UE rappresenta il 10% delle emissioni globali di gas a effetto serra. Questa nuova strategia può rappresentare un nodo cruciale per il futuro del continente europeo. Il piano presentato dalla Commissione Europea prevede la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra dell’80-95% entro il 2050, e prefigura un nuovo scenario europeo di decarbonizzazione, con l’obiettivo di raggiungere la cosiddetta carbon neutrality. Secondo le stime della stessa Commissione, sono necessari ingenti investimenti fino a 290 miliardi di euro circa ogni anno per i prossimi 30 anni (in aggiunta agli investimenti previsti dalle normative vigenti).

BENEFICI    Se la sfida climatica verrà governata con successo, la transizione verso un’economia a impatto zero sarà foriera di nuove opportunità. Attraverso investimenti pubblici e privati nelle policy carbon free e un framework legislativo trasparente nel quale operare, l’intero sistema economico potrebbe ottenere diversi benefici. Alcune raccomandazioni sono però necessarie per un’implementazione efficace della strategia di lungo periodo:

  1. Innovazione. Sostenere gli investimenti nell’innovazione del settore energetico porterebbe ad un maggiore sviluppo economico, a maggiore competitività tra gli attori coinvolti e alla creazione di nuovi posti di lavoro per una crescita stimabile del PIL dell’Eurozona intorno al 2%. Questo aumento potrebbe essere addirittura maggiore nel caso venissero presi in considerazione anche la riduzione progressiva delle esternalità ambientali negative e di una riduzione della spesa sanitaria pubblica pari a circa 200 miliardi di euro.

  2. Competitive Advantage. Sviluppo di un importante competitive advantage in diversi settori grazie ad un know-how europeo in costante crescita per quanto riguarda le tecnologie zero emission. In questo senso potrebbero essere stanziati ulteriori fondi strutturali (migliorando il modello Horizon 2020) per le attività ricerca e lo sviluppo con un sistema premiale rivolto sia ai singoli Paesi sia al settore privato.

  3. Indipendenza.  L’UE è ben posizionata per guidare il mondo nella riduzione di emissioni di carbonio, complice anche il ruolo determinante svolto per l’Accordo di Parigi. La governance di questa strategia deve essere flessibile per permettere ad ogni Stato membro di adattare le proprie politiche energetiche agli obiettivi di riduzione delle emissioni e di trovare le migliori forme di collaborazione con gli altri membri. Ciò permetterebbe una minore dipendenza energetica da altre realtà come Medio Oriente, Cina, Russia e Stati Uniti e un rafforzamento del ruolo chiave dell’Unione a livello mondiale, non solo nel campo energetico.

Basandosi su questi tre pilastri, l’Europa sarà in grado di affrontare la sfida climatica che le si pone di fronte. Il ruolo della ricerca, dell’innovazione e della tecnologia sarà sempre più fondamentale per trovare soluzioni efficaci e compatibili con gli ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra. Il piano, però, risulterà efficace solo in presenza di una forte collaborazione tra gli Stati Membri e sulla capacità della Commissione e del Consiglio Europeo di mediare le esigenze strategiche regionali.

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