EUDR: serve un’azione dall’Italia per un’implementazione immediata ed efficaceL'IDEA DI PIETRO PAGANINI

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Abbiamo inviato una lettera al Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, per chiedere un intervento urgente dell’Italia sulla sospensione temporanea delle sanzioni previste dal Regolamento europeo contro la deforestazione (EUDR). Solo così sarà possibile garantire un’applicazione concreta ed efficace della norma, difendendo al contempo la competitività del nostro Paese.

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EUDR: scatta l’ora X

Dal 30 dicembre entrerà ufficialmente in vigore la EUDR. L’obiettivo è chiaro: contrastare la deforestazione attraverso obblighi stringenti per le filiere di sette materie prime – bovini, cacao, caffè, gomma, legno, olio di palma e soia. Tuttavia, a poco più di due mesi, l’incertezza rimane alta: c’è chi spinge per ulteriori rinvii, chi per ridimensionarla o addirittura cancellarla. E poi c’è l’Olanda, che ha scelto un approccio pragmatico, avviando i cosiddetti dry runs.

Test incoraggianti, ma nessuno è pronto al 100%

I risultati dei test olandesi sono stati significativi: gli operatori hanno dimostrato la volontà di conformarsi, ma nessuno è risultato pienamente conforme. Questo significa che, con l’attuale quadro normativo, dal primo giorno tutti rischierebbero sanzioni.

Perché serve più tempo

Le difficoltà non derivano da mancanza di impegno, ma dalla complessità delle catene di approvvigionamento globali. Raccogliere, verificare e validare i dati lungo tutta la catena è tutt’altro che semplice: richiede strumenti adeguati, risorse e soprattutto tempo. Per questo, come già abbiamo proposto alla Commissione europea un anno fa, la soluzione più efficace non è rinviare l’entrata in vigore della norma, ma sospendere le sanzioni per almeno due anni. Solo così le imprese potranno adeguarsi gradualmente, testare soluzioni e ridurre gli errori senza il rischio di penalizzazioni. Una fase di sperimentazione utile anche alle autorità competenti, che oggi non dispongono di strumenti sufficienti per garantire controlli efficaci e non possono realisticamente sanzionare chi si scontra con difficoltà evidenti.

Rischio frammentazione in Europa

L’Olanda offre certezze e attira operatori, mentre Paesi chiave come Italia e Spagna restano immobili. Questa mancanza di armonizzazione mette a rischio il mercato unico e spinge gli operatori a privilegiare porti considerati più sicuri. A farne le spese sono soprattutto i consumatori europei, che già oggi subiscono rincari legati a speculazioni e incertezza normativa.

La richiesta al Governo italiano

Abbiamo chiesto al Ministro Lollobrigida di agire con urgenza in sede europea per sostenere la sospensione temporanea delle sanzioni, accompagnata dall’impegno degli operatori italiani a rispettare la EUDR in questo periodo di transizione.
Solo così la norma potrà partire nei tempi stabiliti e trasformarsi in un successo concreto, evitando che diventi un ostacolo alla competitività del nostro sistema economico e un boomerang per la credibilità europea.

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