Giornata Nazionale Contro lo Spreco: il nostro impegno per il diritto al ciboL'IDEA DELLA Sen. Aurora Floridia

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Il 5 febbraio, Giornata Nazionale contro lo Spreco Alimentare, ci invita a riflettere su un problema spesso sottovalutato. Si pensa che lo spreco alimentare sia solo legato a cattive abitudini individuali, ma è davvero così? In realtà, il cibo sprecato rappresenta una delle più grandi contraddizioni del nostro tempo, con impatti devastanti sull’ambiente, sull’economia e sui diritti umani.  

UN PARADOSSO DA COMBATTERE

In occasione della Giornata Nazionale contro lo Spreco Alimentare, il 5 febbraio, pongo l’attenzione su un intollerabile paradosso, che non possiamo più ignorare. Viviamo in un mondo in cui milioni di persone soffrono la fame, colpite dall’insicurezza alimentare e dalla malnutrizione, mentre nell’Unione Europea vengono sprecati ogni anno oltre 60 milioni di tonnellate di cibo lungo tutta la filiera produttiva, che corrispondono a ca. 132 kg a persona.

Dall’agricoltura alla trasformazione, dalla grande distribuzione fino alle nostre tavole, le conseguenze di questo spreco non toccano solo la sfera dei diritti umani, ma si estendono anche all’ambiente. Secondo ISPRA, il cibo sprecato contribuisce all’emissione di 3,3 miliardi di tonnellate di CO₂ ogni anno, pari al 7% delle emissioni globali. È un circolo vizioso che intreccia abbondanza e miseria, diseguaglianze e crisi climatica. 

LA LEGGE CHE FA LA DIFFERENZA

Per questo, nel giugno 2024, ho presentato in Senato il disegno di legge 1167, che integra e rafforza la legge Gadda del 2016, con l’obiettivo di ridurre gli sprechi alimentari del 50% entro il 2030. Il ddl introduce incentivi per chi dona eccedenze e crediti d’imposta per le aziende virtuose. Non è solo una legge contro lo spreco, ma un passo verso una filiera più equa.

La riduzione degli sprechi è anche una leva fondamentale per la transizione ecologica. Investire in tecnologie innovative, sostenere un’agricoltura rigenerativa e promuovere pratiche di riuso e riciclo, sono azioni essenziali per preservare le risorse naturali e ridurre le emissioni. Il ddl prevede azioni concrete, come il sostegno alla creazione di imballaggi sostenibili, riutilizzabili o facilmente riciclabili, e il finanziamento di progetti di ricerca dedicati a ridurre i rifiuti. Promuove inoltre l’impiego delle eccedenze alimentari attraverso pratiche di riciclo e riuso, in piena coerenza con i princìpi dell’economia circolare e la gerarchia europea dei rifiuti, che privilegiano la prevenzione e il riutilizzo rispetto allo smaltimento​. 

IL CIBO COME DIRITTO, NON COME PRIVILEGIO

Affrontare lo spreco alimentare, grave problema sociale, economico ed etico, significa anche riconoscere che il cibo non è solo un prodotto commerciale, ma un diritto umano fondamentale, spesso non contemplato nelle costituzioni nazionali. Come delegata italiana al Consiglio d’Europa, ho avuto l’onore di promuovere una risoluzione che ribadisce l’importanza di includere il diritto al cibo nei quadri giuridici nazionali, evidenziando il rischio di un sistema basato prevalentemente sull’approccio caritativo. Si tratta infatti di promuovere un diritto che permetta a tutte le persone un accesso dignitoso a un’alimentazione sana e ambientalmente sostenibile.
Cambiare è possibile e necessario. Insieme possiamo costruire un futuro dove il cibo non sia più simbolo di spreco o privilegio, ma un diritto universale condiviso.

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