La Guerra dell’OMS al Libero Mercato

L’idea di Competere

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sta per lanciare un nuovo attacco alla libera scelta dei cittadini. Come ogni anni i burocrati dell’OMS vogliono fomentare il panico tra di noi prevaricando le nostre libertà e danneggiando le produzioni di interi settori industriali.

Era l’agosto del 2014, quando l’OMS raccomandava ai suoi paesi aderenti (195) di “regolamentare” il commercio di sigarette elettroniche in quanto nocive e inutili alla lotta contro il fumo, vietandone la vendite ai minori e alle donne incinta. Pochi mesi dopo la questione venne ripresa dall’FCTC, una Convenzione quadro dell’OMS, che si occupa della lotta al tabagismo, sostenendo che le e-cigs attirerebbero i giovani al fumo, incentivandoli ad abbracciare il vizio. E’ alla luce di queste supposizioni, che a quanto pare hanno preso il posto dell’informazione scientifica, che l’FCTC raccomandava ai suoi membri di sottoporre le e-cigs a tassazioni più pesanti. Raccomandazioni che – evidentemente – non hanno una natura vincolante, ma hanno un loro peso di “immagine”, potenzialmente dannoso per interi settori. Basti pensare a cosa accadde al mercato della carne quando, nell’ottobre del 2015 lo IARC (il braccio operativo dell’OMS) annunciò che sulla base di uno studio effettuato da 22 “esperti” si dimostrava che la carne rossa fosse cancerogena. Il putiferio scatenato dall’illazione in pochi giorni causò un crollo dei consumi pari al 20%, mentre l’allarme rientrò in tempistiche record.

Quest’anno invece è il turno delle bevande zuccherate. Tassare del 20% le bevande con un’alta concentrazione di zuccheri avrebbe lo scopo di ridurre i consumi e di conseguenza l’incidenza di nuove diagnosi di obesità e carie dentale. Ma quello che risulta paradossale è per quale motivo un settore regolamentato e disciplinato (come quello alimentare o del tabacco) dovrebbe andare incontro ad una tassazione che ne sanzionerebbe l’attività, discriminandola, senza tuttavia impedendone l’esistenza. La demagogia e l’invasività di cui si fa velo l’OMS rischia di alterare le libere scelte dei consumatori, alimentando paure ingiustificate con campagne paranoiche che vengono puntualmente smentite dalla scienza, con buona pace però di chi rimane vittima della denigrazione.

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