La Spagna si unisce all’Italia contro il NutriscoreCOMUNICATO STAMPA

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LA SPAGNA SI UNISCE ALL’ITALIA CONTRO IL NUTRISCORE

POSIZIONE CONDIVISA DA PSOE, PP E VOX: SERVE UN SISTEMA DI ETICHETTATURA ALIMENTARE UNIFORME IN TUTTA L’UE

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«La Spagna è un valido alleato dell’Italia nel contrastare il Nutiscore». È la posizione condivisa da Ana María Romero, Segretaria per l’agricoltura, l’allevamento e la pesca del Psoe, Milagros Marcos, Portavoce del PP nella Commissione agricoltura, pesca e alimentazione, e Ricardo Chamorro, Portavoce della Commissione agricoltura, pesca e alimentazione di Vox, intervenuti al dibattito “Etiquetado frontal de alimentos en España y en la Unión Europea. ¿Qué camino a seguir?”, che abbiamo organizzato a Madrid. L’iniziativa ha visto la partecipazione di rappresentanti di tutte le associazioni della filiera agroalimentare spagnola.

«Non siamo d’accordo con questo sistema di etichettatura a semaforo – ha affermato Romeroe difendiamo la dieta mediterranea. Crediamo quindi che sia necessario introdurre un sistema uniforme in tutta l’Unione Europea».
A sua volta, Marcos ha spiegato che «se non siamo in grado di far sì che un sistema di colori orienti il consumatore verso abitudini più salutari, allora questo stesso sistema non serve a nulla». Per poi concludere: «un’etichettatura frontale che fornisce informazioni senza tener conto della qualità dei prodotti non è quella che dovrebbe essere applicata».

D’altra parte, Chamorro ha ricordato che «Vox si è opposto a questo tipo di etichettature, ribadendo la necessità di fermarlo urgentemente perché non soddisfa le aspettative di informazione e tratta le persone come numeri».

«Le etichette non sono solo un mezzo per informare i consumatori, ma possono anche essere uno strumento ideologico, politico e commerciale», ha spiegato Pietro Paganini. «Movimenti politici, gruppi di scienziati e burocrati vogliono che queste etichette dicano ai consumatori se il prodotto è buono o cattivo per la nostra salute. Tuttavia, il problema principale non è altro che una cattiva alimentazione, la malnutrizione, l’obesità e tutte le malattie correlate a questi problemi».

I partecipanti al convegno hanno concordato sul fatto che la soluzione sia educare i cittadini-consumatori, consentendo loro di prendere decisioni libere e informate in base alle necessità individuali, anziché dire cosa è buono o cattivo. La sfida per migliorare l’alimentazione della società è riuscire a creare diete personalizzate, permettendo a tutti di prendere decisioni in modo libero e informato in base alle necessità individuali.

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