Made in Italy: Priorità alla Tutela della Proprietà IntellettualeDI PIETRO PAGANINI
- 25 October 2024
- Posted by: Competere
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HuffPost ha pubblicato un commento di Pietro Paganini sull’Indice Internazionale per la Tutela della Proprietà 2024. Il commento evidenzia come la scarsa tutela dei diritti di proprietà in Italia sia un freno agli investimenti e all’innovazione, mettendo a rischio la competitività del Made in Italy.
Leggi l’articolo completo su HuffPost o una sintesi qui sotto.
L’Italia si posizioni solo al 36° posto nell’Indice Internazionale per la Tutela della Proprietà 2024 , che fornisce un quadro aggiornato sulla protezione della proprietà a livello globale. L’IPRI 2024 valuta la protezione dei diritti di proprietà in 125 paesi, che rappresentano il 93,4% della popolazione mondiale e il 97,5% del PIL globale. Questa posizione compromette la capacità delle piccole e medie imprese (PMI), che rappresentano il cuore del Made in Italy, di attrarre investimenti e competere su scala internazionale. La scarsa protezione dei diritti di proprietà, soprattutto intellettuale, ostacola l’innovazione e permette ai Fast Follower di copiare e distribuire prodotti a costi minimi, minacciando il valore dei prodotti originali italiani.
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Mentre Paesi come Finlandia, Singapore e Danimarca, Paesi Bassi e Nuova Zelanda mostrano come un robusto sistema legale favorisca la crescita economica, l’Italia resta indietro rispetto ai suoi concorrenti europei, posizionandosi abbondantemente dietro Spagna, Oman e Emirati Arabi. Un posizione che non rispetta le ambizioni e il potenziale economico del Paese. Se analizziamo i singoli fattori, come i brevetti e i marchi, la performance è migliore; al contrario, è necessario un intervento urgente per rafforzare la proprietà fisica e garantire un accesso più agevole al credito.
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Per poter davvero garantire che le imprese italiane siano competitivi e innovative, bisogna agire. Per farlo, è necessario far riferimento a una serie di misure per migliorare la situazione, tra cui: accelerare i procedimenti legali, intensificare la lotta alla contraffazione e promuovere una cultura della tutela della proprietà sin dalle scuole. Inoltre, la creazione di incentivi fiscali e di un fondo nazionale per difendere le PMI nelle controversie internazionali sono essenziali per salvaguardare il futuro economico del Paese.
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In sintesi, la protezione dei diritti di proprietà è cruciale per garantire la competitività del Made in Italy, e l’Italia deve agire rapidamente per evitare di restare indietro rispetto ai mercati globali.
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