Sfruttare il Potere della Tecnologia per Promuovere la ProsperitàINTERVISTA A PIETRO PAGANINI

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Entrepreneur UK Staff ha pubblicato un’intervista a Pietro Paganini, Presidente e co-fondatore di Competere, in cui esplora l’importanza dell’educazione nutrizionale che bilancia tradizione, libertà di scelta e innovazione.

Leggi l’intervista completa in inglese su Entrepreneur UK Staff o una sintesi in italiano qui sotto.


Come Curiosity Officer di Competere, consulente politico esperto, professore a contratto presso la Temple University di Philadelphia e analista economico e (geo)politico, Pietro Paganini affronta sfide complesse attraverso una lente multidisciplinare, collaborando con istituzioni globali per risolverle con pragmatismo scientifico.

Nel 2015, la sua attenzione si è spostata sui prodotti alimentari, segnando l’inizio del suo percorso volto a migliorare la consapevolezza pubblica in tema di salute. Oggi, con una carriera incentrata sui cambiamenti politici e una passione per gli stili di vita equilibrati, la sua missione è chiara: combattere le problematiche legate all’obesità comprendendo e gestendo le molteplici sfaccettature del problema.

Durante questo percorso, Paganini ha esplorato l’impatto esteso della tecnologia, considerandola uno strumento prezioso, non solo per diffondere il suo messaggio, ma anche per offrire alle persone un’educazione facilmente accessibile. «Con tecnologie IoT come i dispositivi indossabili e l’intelligenza artificiale al tuo fianco, è più facile che mai accedere alle informazioni», aggiunge. «È un’enorme quantità di dati a portata di mano: dati nutrizionali, piani alimentari personalizzati e suggerimenti per l’attività fisica disponibili in pochi secondi. Non si tratta solo di genetica e metabolismo; esistono moltissimi dati anche sull’ambiente in cui si vive, come ad esempio la qualità dell’aria che respiriamo».

Paganini intravede una via da seguire, immaginando un futuro in cui i tassi di obesità si riducono, la qualità della vita migliora e le persone conducono esistenze più equilibrate. Questa visione, tuttavia, contrasta con le politiche attuali, che si concentrano su tasse, incentivi alla riformulazione e sistemi di etichettatura come il Nutri-Score, riportati in bella vista sulle confezioni. Secondo lui, queste strategie seguono una logica top-down, in cui i decisori politici, insieme a scienziati e ONG, classificano gli alimenti come buoni o cattivi basandosi unicamente sul loro valore nutrizionale.

Paganini ritiene che questo approccio non solo sia restrittivo e prescrittivo, ma anche inefficace, rappresentando una soluzione standardizzata per un problema estremamente complesso. «Siamo tutti diversi, e l’obesità è multifattoriale. Non è colpa dello zucchero, dei grassi o dell’alcol. La questione è la moderazione, e una dose sana è diversa per ognuno di noi», spiega. «Inserire punteggi nutrizionali sulle etichette o aumentare i prezzi perché qualcosa è “cattivo” non educa: impone».

Le conseguenze delle politiche restrittive vanno oltre la mancanza di educazione, impattando economie e culture in tutto il mondo. «Questo tipo di politiche prescrittive non ha solo implicazioni economiche per molte imprese, ma solleva anche importanti questioni relative alla diversità, all’accesso alla conoscenza e alla libertà di scelta», spiega Paganini. Ciò è particolarmente problematico quando si tratta di beni agricoli, i cui nutrienti non possono essere modificati se non attraverso tecniche di ingegneria genetica. Paganini approfondisce ulteriormente questo tema nel suo libro iFood: How to escape food ideology?, in cui dimostra che un approccio personalizzato, e non strategie globali, fa davvero la differenza.

La tecnologia rappresenta un ponte tra strategie su misura e accessibilità. Fornisce dati in tempo reale sull’apporto calorico e sui nutrienti, monitora il movimento, i livelli di glucosio e altri indicatori vitali di benessere, e crea strategie personalizzate per mantenere una dieta equilibrata e capire cosa significhi realmente “equilibrio” per ogni singolo individuo.

«Molti consumatori non scelgono liberamente cosa mettere nel carrello; viene detto loro cosa comprare. Senza la conoscenza necessaria per fare scelte alimentari in modo indipendente, continueranno a essere influenzati da etichette prescrittive e semplicistiche», aggiunge. «Ecco perché il ruolo della tecnologia è così importante. Non si tratta solo di diffondere informazioni su larga scala; si tratta di promuovere la libertà e l’autodeterminazione nell’utilizzo di queste informazioni, restituendo ai consumatori il potere delle proprie scelte».

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