Oltre i divieti: la scienza a sostegno del consumo responsabileDI ALEXANDER ACE

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Negli ultimi anni, il consumo di alcol è stato sempre più demonizzato. In tutta Europa si moltiplicano le proposte di regolamentazioni più rigide, che includono etichette con immagini d’impatto, divieti pubblicitari e tasse, con l’obiettivo di trattare l’alcol come il tabacco. Eppure, le evidenze scientifiche più recenti raccontano una storia diversa: la chiave è la moderazione e un consumo responsabile può convivere perfettamente con uno stile di vita sano.

LA SCIENZA SOSTIENE LA MODERAZIONE, NON L’ASTINENZA 

Numerosi studi su vasta scala confermano ciò che le culture mediterranee sanno da secoli: un consumo moderato, integrato in uno stile di vita equilibrato, può apportare benefici alla salute. Una meta-analisi del 2025, che ha esaminato 28 studi condotti tra il 2010 e il 2024, ha rilevato che un consumo moderato di alcol, pari a 1-2 bicchieri al giorno, è associato a un rischio minore di mortalità per tutte le cause. Un’altra ricerca intitolata “Risk Threshold for Alcohol Consumption”, che ha combinato 83 studi su un totale di 599.912 partecipanti, ha dimostrato che un consumo settimanale di circa 100 grammi di alcol (l’equivalente di un bicchiere di vino al giorno) corrispondeva al livello di rischio più basso di mortalità complessiva.

LA POSIZIONE DELL’AMERICAN HEART ASSOCIATION    

Anche la dichiarazione scientifica dell’American Heart Association conferma questi risultati: un consumo leggero o moderato di alcol riduce il rischio delle malattie coronariche, l’insufficienza cardiaca e l’ictus. Allo stesso tempo, tuttavia, l’associazione mette in guardia sui pericoli legati al consumo eccessivo o al binge drinking, che aumentano progressivamente il rischio di tutte queste patologie.

NUOVE EVIDENZE SUL VINO E LA SALUTE CARDIOVASCOLARE

Nel 2025, una revisione sistematica condotta da Ahmad Toubasi e Thuraya Al-Sayegh ha evidenziato che il consumo moderato di vino è associato a un rischio inferiore del 49% di ictus ischemico, mentre un consumo eccessivo ne aumenta sensibilmente la probabilità. In modo coerente, lo studio PREDIMED, condotto in Spagna, ha mostrato che i partecipanti con livelli moderati di acido tartarico urinario (un indicatore del consumo di vino) presentavano un rischio minore di malattie cardiovascolari, soprattutto se associavano questo consumo a una dieta mediterranea. La scienza, giorno dopo giorno, ci offre un quadro sempre più chiaro: un consumo leggero o moderato di alcol, all’interno di una dieta equilibrata e di uno stile di vita sano, non solo è compatibile con una buona salute, ma può persino contribuire a rafforzarla.

L’EUROPA VERSO LA MODERAZIONE

Secondo i dati più recenti del Rapporto Globale 2024 sull’Alcol dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nell’Unione europea l’uso dannoso di alcol è diminuito di oltre il 20% negli ultimi anni. Ciò significa che i tassi di binge drinking, di consumo non salutare e di consumo tra i minori sono in calo: un segnale positivo di come l’Europa stia sviluppando un rapporto più equilibrato e consapevole con l’alcol.

EDUCAZIONE, NON PROIBIZIONISMO

Se l’obiettivo è migliorare la salute pubblica, la soluzione non risiede neI divietI, ma nell’educazione e nella prevenzione mirata.
Una politica efficace sull’alcol dovrebbe basarsi su tre pilastri:

  • Sostenere i cittadini nel compiere scelte consapevoli e responsabili;
  • Concentrare gli  interventi su gruppi realmente a rischio;
  • Riconoscere il consumo moderato di alcol come parte di uno stile di vita sano ed equilibrato.

Restrizioni eccessivamente rigide rischiano di ignorare i benefici associati a un consumo moderato e consapevole. Abbiamo già fatto grandi progressi nella riduzione dei comportamenti dannosi: ora è il momento di consolidare questi risultati, non con la paura e i divieti, ma con l’educazione e la moderazione.

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