Abruzzo, Regione cerniera d’Italia dalle grandi potenzialitàAbbracciare la complessità per un domani più sostenibile.

L’Abruzzo, terra di mezzo, cerniera che unisce lo stivale, al centro dell’Italia, nonostante questa sua posizione strategica soffre ancora di una grave mancanza di reti di comunicazione trasversali che gli permetterebbero di svolgere quel ruolo di crocevia o “cerniera”, appunto, di questo Paese.
NECESSARIE NUOVE INFRASTRUTTURE

Come ha recentemente sottolineato il Presidente della regione Abruzzo Marco Marsilio, in un suo recente articolo, è arrivato il momento di “abbattere la barriera degli Appennini” per dotare l’Abruzzo di corridoi di mobilità attraverso la costruzione di collegamenti trasversali per una veloce viabilità tra il nord e sud l’est e l’ovest. Anche l’Europa sembra aver rivolto attenzione a questo nuovo potenziale sviluppo del centro Italia. Al centro di questa regione, l’Aquila, città antica, più volte ferita dai terremoti e ora in ricostruzione che in questa nuova fase potrebbe avviarsi verso un nuovo ruolo sul territorio come crocevia di una efficiente e nuova rete di comunicazioni.

L’impulso derivante da questo potenziamento della viabilità darebbe vita all’incremento dello sviluppo di tutta la regione permettendo il rifiorire di tutti quei borghi disseminati a raggera intorno al suo capoluogo. Lo smart working, generatore di nuove condizioni di lavoro, non più strettamente legate alla presenza fisica nei tradizionali uffici o sedi ufficiali nelle grandi città, darebbe la possibilità di sistemarsi in borghi come nuova residenza abbattendo i costi abitativi e il pendolarismo altamente inquinante.

IL NUOVO IMPATTO INQUINANTE

Gli studiosi hanno previsto entro la metà del secolo lo sviluppo di oltre 200 miliardi di mq di nuove costruzioni, con un impatto altamente inquinante con la sua conseguente e rapida cementificazione.

Ecco che allora la riqualificazione dei vari paesi e borghi abruzzesi intorno all’Aquila, centro nevralgico per la presenza di infrastrutture e servizi, quali ospedali e università, potrebbe dare una risposta ecologica alla richiesta di nuovi alloggi con una qualità di vita migliore e apportando anche nuova linfa al territorio presidiato dalla presenza di nuovi abitanti e quindi non più abbandonato al suo inesorabile degrado.

UN’OCCASIONE DA NON SPRECARE

E’ questo il momento di non farsi sfuggire la grande opportunità che il cambiamento generato dall’insieme di eventi come il terremoto e la pandemia, non rimanga solo un tragico risultato ma produca effetti positivi nella ricostruzione di queste zone sviluppando una nuova economia ecosostenibile nel rispetto dell’ambiente valorizzando i suoi aspetti culturali e svolgendo la sua funzione di collegamento veloce tra le varie regioni della penisola italica.

La ricostruzione di questa regione Abruzzo sulla base di questi parametri potrebbe rappresentare con orgoglio un prezioso esempio da seguire anche per le altre zone economicamente depresse e poco valorizzate nonostante le loro intrinseche potenzialità.

Sicuramente è un’occasione da non perdere!

 

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