Focus: Afghanistan. Uscire con CautelaFOCUS DI UMBERTO CUCCHI

L’Afghanistan, già abbandonato dagli Stati Uniti dopo la guerra Sovietica degli anni 80, rischia di essere nuovamente lasciato in balia di sé stesso. Un’uscita affrettata delle truppe NATO potrebbe essere controproducente.

Gli Stati Uniti sono vicini a raggiungere un accordo per la pace con i talebani Afghani. Questo accordo, però, potrebbe portare ad un ritiro precipitoso delle truppe Americane e alleate – Italia inclusa. Ad oggi, il contingente NATO conta all’incirca 16.000 uomini, il più numeroso è quello americano (8.475), seguito da quello tedesco e poi da quello Italiano (895). Nonostante tutto, dopo 18 anni, l’Afghanistan è ancora vulnerabile al terrorismo e alla violenza.

Abbandonare il paese senza la presenza di un accordo interno tra il Governo di Ashraf Ghani ed i Taliban potrebbe rivelarsi un errore. Governo e ribelli devono trovare un’intesa su temi delicati come i principi sharitici, esclusi dalla moderna Costituzione Afghana – rendendola dunque nulla per gli estremisti islamici – e sulla delicata gestione amministrativa e territoriale di un paese complicato. Quale strada seguire per evitare un pericoloso processo di destabilizzazione e non vanificare gli sforzi portati avanti?

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