DRAGHINOMICS: keynesismo o turboliberismo? – LIVE TALKLIVE STREAMING - MERCOLEDI' 24 FEBBRAIO, ORE 18:00

Draghinomics: keynesismo o turbloliberismo? LIVE TALK

L’annoso dibattito tra keynesiani e liberisti torna in primo piano e al centro delle discussioni sul nuovo governo guidato da Mario Draghi. Tra le sfide più importanti dell’esecutivo Draghi la strategia economica insieme a quella sanitaria per il contrasto della pandemia Covid-19. Le due grandi correnti filosofico-economiche hanno senza dubbio segnato la seconda metà del XX secolo, ma la contrapposizione tra i due modelli economici non sembra assopita.

Nel dibattito trasmeso in diretta Facebook sulla pagina di Competere si sono confrontati due importanti economisti e docenti nei più importanti atenei italiani: Giandomenica Becchio, professoressa di Methology and history of economics and entrepeneurship theory all’Università di Torino e Francesco Saraceno, docente di Macroeconomia internazionale ed europea all’Università Luiss di Roma.

Per Giandomenica Becchio “bisogna uscire da una visione  binaria, non c’è  o il mercato che si autoregolamenta o lo Stato imprenditore”. “È necessario far ciò – ha continuato la docente universitaria – perché già Keynes o von Hayek superavano questa visione dicotomica favorendo quindi una visione mista che si possa applicare anche in una situazione economicamente molto complessa come quella nella quale stiamo vivendo”.

Keynesisimo e liberismo sono etichette semplicistiche” ha sottoscritto anche il professor Saraceno . “Seguire John Maynard Keynes – ha proseguito – non corrisponde al liberismo dei mercati senza frizioni, così come neanche i grandi economisti neoclassici non premevano in realtà in questa direzione, addirittura alcuni di questi avevano anche simpatie socialiste. Keynes stesso non pensava infatti che il mercato dovesse essere abolito, ma anzi voleva salvare il capitalismo mettendolo in una posizione competitiva con il sistema socialista allora in ascesa”. Secondo Saraceno “Draghi è sicuramente un keynesiano e sa bene che né il mercato né lo Stato sono due istituzioni perfette poiché non esiste stato senza mercato e non esiste mercato senza stato”. Sulla visione del peso del debito si sono invece divisi economisti per Saraceno “fin tanto che ci saranno politiche economiche buone e credibili il debito sarà l’ultimo dei nostri problemi”, la professoressa Becchio ha invece sottolineato l’esigenza “di non accumularne in modo eccessivo“.

Le critiche a Draghi sono invece arrivate su scuola e visione europea. “È necessario un rinnovamento del sistema educativo, più istruzione, perché gran parte delle carenze amministrative italiane derivano anche da questa carenza e tutto questo è mancato nel discorso alle Camere di Draghi”, ha sottolineato Becchio. “In assenza di leader in Europa c’è spazio per una figura carismatica di peso ma non ho visto ancora questa visone nelle parole di Draghi”, ha invece aggiunto Saraceno. “Invece di dirci soltanto che euro è irreversibile mi aspetto che il premier ci spieghi come l’euro potrà funzionare meglio in futuro“, ha concluso Saraceno.

RIVEDI QUI IL DIBATTITO

SPEAKERS

Giandomenica Becchio, Docente di Methology and history of economics and entrepeneurship theory all’Università di Torino

Francesco Saraceno, Docente di Macroeconomia internazionale ed europea all’Università Luiss di Roma

Pietro Paganini, Presidente di Competere.eu

MODERA

Giacomo Bandini, Direttore di Competere.eu

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