Cybersecurity, Vuoto Culturale e Politico

L’idea di Competere

La crescita esponenziale degli attacchi informatici contro comparti importanti della pubblica amministrazione e dell’industria rappresentano più che mai un fenomeno preoccupante che può intaccare il corretto funzionamento delle istituzioni e del settore produttivo italiano, in particolare di quello strategico.

Il 2015 Italian Cybersecurity Report ribadisce che le minacce cyber richiedono una risposta da parte del sistema paese, poiché stanno diventando sempre più numerosi e potenti negli effetti, come dimostra il Rapporto Clusit 2016 che registra nei primi sei mesi dell’anno un aumento del 9% delle attività compiute con finalità criminale rispetto al semestre precedente.

Analizzando la situazione sicurezza in Italia, emerge un quadro poco rassicurante. Tanto nel mondo imprenditoriale quanto in quello istituzionale, la presa di coscienza dell’importanza della cyber security è quasi completamente inesistente, persino a livello di vertici aziendali. La rivoluzione prodotta dallo spazio digitale apre nuove sfide alla responsabilità politica dello stato moderno ed è proprio su questo punto che si registra, in Italia, un grave ritardo culturale e politico.

Per queste ragioni è urgente dotare l’Italia di una strategia digitale e di sicurezza digitale ben definite, e di una struttura di governance all’altezza delle sfide della rivoluzione digitale, agendo in più direzioni:

Rafforzare il ruolo delle istituzioni centrali preposte alla sicurezza informatica (CERT-PA), ampliandolo con mansioni esecutive;

Investire nella formazione e nella sensibilizzazione del capitale umano della PA;

Istituire linee guida condivise per il buon utilizzo degli strumenti ICT da parte di tutti gli utenti;

Promuovere e consolidare la partnership pubbliche e private, nella consapevolezza che solo attraverso lo scambio di informazioni è possibile contribuire allo sviluppo di competenze nazionali;

Incentivare l’industria nazionale a sviluppare prodotti innovativi e all’avanguardia con specifiche personalizzazione rivolte alla PA.

Soprattutto è urgente coltivare la cultura del rischio. I cittadini, gli imprenditori e i manager, e i funzionari pubblici devono riconoscere il valore dei dati e dell’informazione che sono oggi la materia prima delle economie più avanzate. E’ necessaria una evoluzione culturale che guidi l’Italia e l’Europa a meglio proteggere il valore delle proprie informazioni.

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