Dal Nutriscore all’Italian Sounding: le Battaglie del Made in ItalyL'Idea di Pietro Paganini

La Commissione UE avvia le procedure per riconoscere al Prošek croato il titolo di Specialità Tradizionale Garantita. La Slovenia è pronta a seguire con l’aceto balsamico. Nonostante la UE promuova la tutela dei marchi e dell’origine dei prodotti con questo approccio autorizza chiunque a richiamarsi ambiguamente o addirittura a copiare il Made in Italy. Il Sistema Italia deve reagire unito in questa e in altre battaglie commerciali a cominciare dal pericolo nr 1, il Nutriscore. Altrimenti perderemo la guerra

COSA SUCCEDE

La Commissione UE avvia le procedure per riconoscere al Prošek croato (vino dolce da dessert) il titolo di Specialità Tradizionale Garantita. L’Italia ha due mesi di tempo per presentare le sue obiezioni. Se non venissero accettate si potrà ricorrere alla Corte di Giustizia, ma i tempi sarebbero lunghi. Nel frattempo il Prošek diventerà anche spumante. La Slovenia avrà il suo aceto balsamico e altri paesi e produttori (soprattutto extra UE, come il Prosecco del Brasile) sono pronti riversare sul mercato globale prodotti che ammiccano ambiguamente (Italian Sounding) o copiano il Made in Italy con conseguenze gravissime per le nostre imprese, posti di lavoro, economia e reputazione.

PERCHÉ È IMPORTANTE

Con il Made in Italy l’Italia ha scelto di investire nell’economica della conoscenza, della creatività e dell’originalità. In questo contesto dobbiamo difendere la qualità dei nostri prodotti tutelandone e promuovendone marchi, brevetti e origine

  • A chi non può puntare su prodotti di qualità sarà consentito di copiare i nostri e affidarsi a migliori capacità logistiche, commerciali e geopolitiche per sottrarci il mercato globale. 
ECONOMIA DELLA CONOSCENZA

In un contesto di economia globale e di economia delle conoscenze, l’Italia non può che collocarsi tra i paesi che investono in innovazione e nella qualità dei suoi prodotti che devono quindi essere originaliunici e inimitabili, il frutto cioè della creatività, dell’estro tecnico, e della tradizione

  • Non possiamo collocarci tra quelli che creano valore attraverso il prezzo o la capacità commerciale di penetrare tanti mercati. Non è nel nostro DNA. 
GUERRA COMMERCIALE

Siamo esposti alle minacce commerciali di tutti quelli che ci inseguono: copiare, replicare, e vendere, puntando su modelli organizzativi, finanziari e commerciali diversi, che a volte si avvalgono dell’ambiguità, come nel caso dell’Italian Sounding, o addirittura di vere pratiche illegali, come nel caso della contraffazione.

  • Ad allarmarci non dovrebbe essere la furba ambiguità commerciale del Prošek che sfiorerà solamente la forza del Prosecco nazionale. 
  • A preoccuparci dovrebbe essere il precedente a cui la UE darebbe vita. È paradossale e quanto meno contraddittorio che la Commissione UE promuova la protezione dell’origine dei prodotti e la tutela dei consumatori, ma poi incoraggia l’ambiguità delle pratiche di emulazione più o meno legali e la circuizione dei cittadini. 
  • Molti paesi fuori dalla UE sono pronti ad inondare il mercato globale con copie dei nostri prodotti tipici. L’Italian Sounding è stato l’antipasto di una nuova guerra commerciale che si combatterà sui marchi, brevetti, e etichette, ma anche sulla sostenibilità e la qualità, salubrità e sicurezza degli ingredienti.
COSA FARE

Imprese produttrici, associazioni di categoria, istituzioni, e soprattutto i rappresentanti dei cittadini, hanno il compito, fino ad oggi indigesto, di fare sistema, e cioè ci collaborare secondo una strategia comune (concreta e promettente la proposta di un tavolo al Mipaaf) il cui obiettivo è la tutela e la promozione del Made in Italy, che siano prodotti locali o industriali. 

  • I politici non si devono limitare a raccontare – ai media e agli elettori – cosa vorrebbero fare per difendere l’Italia, ma dovrebbero lavorare efficacemente per tutelare i nostri prodotti. 
  • Italian Sounding, Prošek o aceto balsamico (il nuovo attacco dalla Slovenia) e Nutriscore sono battaglie diverse, più o meno grandi, che determineranno la vittoria o la sconfitta della più ampia guerra commerciale che caratterizza la fase storica attuale

Non è protezionismo come qualcuno potrebbe pensare, ma è tutela di prodotti che generano valore economico, portano investimenti, creano posti di lavoro, innovazione, e mettono l’Italia al centro del mondo.

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