Didattica a distanza: tra illusioni e realtà – LIVE TALKLIVE STREAMING - MERCOLEDI' 29 MARZO, ORE 18:00

Didattica a distanza: tra illusioni e realtà LIVE TALK


Tra i temi centrali sul tavolo del Governo Draghi c’è anche la questione della scuola. La Didattica a distanza (DAD) ha mostrato diverse falle. Sia tecniche, molte famiglie e molti insegnanti sono sprovvisti delle attrezzature adeguate / in molte aree la connessione è scadente o inesistente, sia sull’impatto stesso dell’educazione. 

Dietro il timore del contagio e i tanti giorni in casa a seguire lezioni dal pc sono emersi i disagi psicologici che i ragazzi affrontano ogni giorno. Nuove ansie, senso di abbandono, reazioni aggressive che sono conseguenze dirette dell’aver trasportato tutta la loro vita attiva dentro un computer. 

L’illusione della DAD di poter sopperire alla presenza in aula sembra finalmente scoppiata. Ora è il momento della realtà. Quali conseguenze sui giovani italiani? Quando e come riaprire le scuole?

Per capire e affrontare queste tematiche si sono confrontati nel dibattito online organizzato da Competere la psicoterapeuta e psicologa dell’età evolutiva Alessia Leonardi e Dario Pio Muccilli, studente, attivista e organizzatore di manifestazioni No-Dad nell’area di Torino.

“Le chiusure imposte dalla pandemia hanno avuto un impatto sulla salute psicofisica di tutti, ma in maniera particolare, sono gli studenti ad aver subito maggiormente la situazione, soprattutto dal punto di vista dell’apprendimento”, spiega la psicologa Leonardi. “L’apprendimento è dato anche dal contesto. Il contatto, il confronto, lo sviluppo di uno spirito critico sono fondamentali ma messi a dura prova dalla didattica a distanza”, continua la psicologa. “I sintomi di questo malessere – prosegue – sono l’insonnia, disturbi alimentari, astenia. Personalmente ho osservato un incremento di richieste di aiuto anche da parte di bambini delle scuole medie inferiori”, aggiunge Leonardi. “Auspico che la didattica a distanza possa modificare anche le modalità didattiche classiche, favorendo lo studio personale e successivamente il dibattito in classe, così potremmo trarre vantaggi da questa situazione complessa”, conclude la psicoterapeuta.

Per Dario Pio Muccilli invece il ricorso alla didattica a distanza si è trasformato, per molti studenti, in una forte demotivazione. “La demotivazione degli studenti spesso si esemplifica nell’evitare di accedere la webcam. Il non farsi vedere si può trasformare in un vero e proprio fattore sociale”, spiega Dario Pio Mucccilli. “Noi alle istituzioni abbiamo chiesto chiarezza su questo tema, chiarezza che invece non è mai arrivata. Siamo invece ancora di fronte a un caos assoluto, ma molti dati scientifici, come lo studio Gandini pubblicato anche su Lancet, hanno provato che la scuola è un luogo sicuro”, prosegue l’attivista No-Dad.

“Per la scuola dovremmo ispirarci al modello finlandese, favorendo un basso numero di studenti per classe in modo da agevolare un rapporto più personale tra insegnante e alunno”, prosegue. “Di questo e di altri modelli vorremmo e dovremmo parlarne in un grande dibattito pubblico dove si analizzi come studenti e insegnanti hanno vissuto la scuola in questo periodo di pandemia”, conclude Dario Pio Muccilli.

SPEAKERS

Alessia Leonardi, Psicologa dell’età evolutiva

Dario Pio Muccilli, Studendi contro la DAD

MODERA

Pietro Paganini, Presidente di Competere.eu

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