Garantire la sicurezza alimentare in IndiaL'IDEA DI GEORGE CHERIYAN

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L’accesso a cibo sufficiente, sicuro e nutriente è fondamentale per sostenere la vita e promuovere una buona salute. La sicurezza alimentare è una responsabilità condivisa tra governi, produttori e consumatori.

Si stima che circa 600 milioni di persone nel mondo, quasi 1 su 10, si ammalino dopo aver mangiato cibo contaminato e 420.000 muoiano ogni anno. Il cibo e l’acqua non sicuri sono la principale causa di infezioni prevenibili in India.

UNA NUOVA ERA PER LA SICUREZZA ALIMENTARE  

L’approvazione della legge sulla Sicurezza Alimentare e gli Standard (Food Safety and Standards Act – FSSA) nel 2006 ha avviato una nuova era per la sicurezza alimentare in India. Gli obiettivi principali sono di integrare le varie leggi alimentari esistenti nel Paese e garantire cibo sicuro e salutare ai cittadini.

UN PROBLEMA SERIO  

Il problema delle malattie non trasmissibili (NCD) continua ad aumentare in India principalmente a causa del consumo eccessivo di cibi ultra-processati e bevande contenenti elevati livelli di grassi saturi, acidi grassi trans, zucchero e sale. La necessità di ridurre le morti premature causate dalle NCD di un terzo entro il 2030 (SDG 3.4) fa parte degli obiettivi di sviluppo sostenibile.

QUALI LE INIZIATIVE? 

Le campagne e le politiche giocano certamente un ruolo significativo nell’allineare le scelte alimentari delle persone al loro desiderio di vivere una vita sana. In India, l’Autorità indiana per la sicurezza alimentare e gli standard (FSSAI) ha intrapreso molte importanti iniziative. Eat Right India, un movimento pan-indiano lanciato dalla FSSAI a luglio 2018, è un’iniziativa per sensibilizzare i consumatori su diete più sane. Attraverso molteplici regolamentazioni, la FSSAI ha introdotto il divieto di vendita, pubblicità e promozione di tutti i cibi ad alto contenuto di grassi saturi o acidi grassi trans o zucchero aggiunto o sodio nei locali scolastici.

L’India è riuscita a raggiungere l’obiettivo di ridurre i grassi trans al 2% del peso o, in altri termini, a eliminarli entro il 2022, con un anno di anticipo rispetto alla scadenza fissata dall’OMS. Insieme all’autorità di regolamentazione alimentare, le organizzazioni dei consumatori e gli esperti di salute hanno svolto un ruolo fondamentale in questo risultato.

CHE COSA SERVE?

Anche se una notifica formale è ancora in attesa, il fatto che l’Autorità alimentare indiana abbia accettato la necessità di un’etichettatura frontale dei prodotti alimentari è un grande risultato. Tuttavia, il formato dell’etichetta frontale deve ancora essere definito. Il lungo dibattito ha inoltre aumentato la consapevolezza tra i consumatori sull’etichettatura frontale e ha sensibilizzato vari stakeholder, compresi gli enti governativi.

Investire nella nutrizione è una strategia intelligente per promuovere lo sviluppo, affrontare la povertà e proteggere i diritti umani.

* L’autore è un esperto indiano di sicurezza alimentare e membro del comitato scientifico di Competere.

Image credits: courtesy of The Hindu  >>>

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