Infrastrutture cruciali per il Governo ConteL'INTERVENTO DI STEFANO CIANCIOTTA

L’effettiva volontà del governo giallorosso di promuovere la crescita, sostenendo le misure e le azioni a favore dello sviluppo? Moltissimo dipenderà dalla capacità di dialogo che sapranno mettere in campo il nuovo ministro alle Infrastrutture Paola De Micheli (Pd) e il nuovo titolare del Mise Stefano Patuanelli (M5S). Dati per molti giorni l’una al Mise e l’altro al Mit, i due ministri costituiscono il termometro della reale possibilità del governo di incidere, dando forma e concretezza nel futuro a quella che fino a qualche mese fa era un’ipotesi poco credibile (a parte le suggestioni del neo ministro Boccia e del presidente della Puglia Emiliano sul quale però adesso stanno convergendo in diversi a cominciare dal sindaco di Firenze Nardella): dare vita a liste unitarie Pd-M5S per affrontare insieme i prossimi appuntamenti elettorali.

Le grandi infrastrutture e i dossier gestiti dal Mise (energia e idrocarburi in primis) fin dall’inizio hanno costituito un nodo cruciale nella continua dialettica politica tra la Lega e il M5S (Salvini non a caso ha aperto la crisi dopo la spaccatura in Parlamento sulla Tav), perché alla base dei diversi valori politici dei due partiti che avevano dato vita al contratto di governo, c’era innanzitutto una visione diametralmente opposta sullo sviluppo e la crescita.

Riprendendo quanto già scritto per Formiche.net, Stefano Cianciotta interviene con un’intervista ad ANSA Economia.

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