Intervista a Marcello Cattani (Farmindustria): “La tutela dei brevetti è fondamentale”Abbracciare la complessità per un domani più sostenibile.

Il dottor Marcello Cattani, coordinatore del Gruppo Prevenzione di Farmindustria è stato intervistato dal presidente di Competere prof. Pietro Paganini. Tanti i temi toccati nell’intervista dall’importanza dei brevetti farmaceutici, allo sviluppo strategico di questo importante settore aziendale in Europa e nel nostro Paese.
I RISULTATI STRAORDINARI DELLA RICERCA

“La ricerca delle aziende farmaceutiche è stata così straordinaria che in 10 mesi si è arrivati a al vaccino contro Sars-Cov-2. Non solo, i risultati sono ancor più straordinari se consideriamo che non abbiamo un vaccino, ma ben quattro approvati dalle principali agenzie regolatorie”, ha spiegato il dottor Cattani. “Tutto questo – ha proseguito – si è potuto ottenere grazie a trial clinici di sperimentazione sviluppati in parallelo e grazie soprattutto alle aziende che hanno iniziato la produzione in attesa delle approvazioni delle agenzie regolatorie, assumendosi l’eventuale onere di distruggere i vaccini qualora non fossero stati approvati”“E’ servita molto la collaborazione tra centri universitari e il dialogo con Ema e le singole agenzie regolatorie per accelerare l’approvazione senza derogare agli standard regolatori necessari all’approvazione”, ha aggiunto il coordinatore del Gruppo Prevenzione di Farmindustria.

L’IMPORTANZA DEI VACCINI

“La pandemia – ha continuato Cattani – ha colpito tutto il mondo con una forza dello tzunami, stravolgendo vita sociale e economica di tutti i Paesi. Le società hanno scoperto tutti i pericoli di un mondo senza vaccini. L’industria è colei che porta il valore finale a tutti i cittadini”. “Questo ha consentito l’eradicazione di tante patologie. I vaccini sono quindi strumento di grande efficacia nella prevenzione e nella riduzione di patologie croniche. Il sistema delle regole che disciplinano la competitività è un punto su cui riflettere per migliorare l’accesso ai farmaci ad alto valore terapeutico e ai vaccini stessi”, ha proseguito.

IL RUOLO DELL’ITALIA E DELL’UNIONE EUROPEA

L’Unione Europea e l’Italia possono fare molto. Le aziende hanno messo a fattor comune competenze e scalabilità. Sanofi e Novarstis mettono infatti a diposizione capacità produttiva per collaborare con Pfizer-Biontech. Sanofi supporterà produzione di J&J e Bayern supporterà produzione del vaccino di Curevac”, ha dettagliato il coordinatore del Gruppo Prevenzione di Farmindustria.

“L’inaugurazione tak force europea da parte dei commissari Thierry Breton e Stella Kyriakidou è una buona notizia per lo sviluppo di una capacità di produzione di vaccini a livello europeo. Soltanto lo sviluppo di nuove capacità di produzione può ridurre rischi biologici di nuove pandemie. A livello italiano si sono già svolti incontri tra Farmindustria e il commissario all’emergenza Figliuolo con il ministro dello sviluppo economico Giorgetti per far sì che l’Italia abbia un ruolo attivo in questa strategia e che si possano individuare aziende italiane che abbiano capacità di produrre vaccini contro Covid-19”, ha proseguito Marcello Cattani. “Le aziende potranno quindi produrre componenti necessari allo sviluppo del farmaco, e questo processo comprende ad esempio bioreattori, presenti sul territorio italiano. C’è un grande impegno da parte del governo per creare ricerca e favorire partership tra pubblico e privato e le industrie di Farmindustria sono assolutamente favorevoli a questo tipo di interscambio”, ha aggiunto.

L’IMPORTANZA DEL BREVETTO

Senza farmaci e senza vaccini avremo un mondo peggiore. La ricerca e tutela della proprietà intellettuale sono strettamente legati tra loro e quindi la proprietà intellettuale e la tutela del brevetto sono binomio essenziale per difendere ricerca e garantire un miglioramento dello stato di salute di tutti”, ha proseguito Cattani. “Il brevetto farmaceutico rappresenta un pilastro fondamentale per difendere investimenti in ricerca e sviluppo. Per questi motivi è fondamentale che il legame tra ricerca e sviluppo sia forte. Infatti, se vi fossero azioni dirette ad annullare la proprietà intellettuale questo metterebbe a forte rischio la ricerca stessa”, ha spiegato.

LO SVILUPPO FUTURO

“La farmaceutica italiana rappresenta un fiore all’occhiello dello sviluppo industriale italiano, avendo generato nel 2019 un valore complessivo produttivo di 24 miliardi, impiegando 66mila addetti di cui oltre il 40% donne”, ha dettagliato Cattani. “E’ un settore che ha sposato l’innovazione da tempo. Sono previsti – ha continuato – 4,5 miliardi di euro di investimenti nel triennio 2021-2024, dai 3 miliardi già allocati per ogni anno ad oggi, questo porterà quasi 10mila addetti diretti in più e fino a 25mila persone occupate in più, considerando anche tutto l’indotto”. “Il futuro dell’Italia si gioca adesso ed è quindi fondamentale il ruolo che può avere oggi la ricerca farmaceutica”, ha concluso il coordinatore del Gruppo Prevenzione di Farmindustria.

 

 

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