La sostenibilità parte dall’inclusioneGIORNATA MONDIALE DELL'AMBIENTE

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GIORNATA MONDIALE DELL’AMBIENTE: LA SOSTENIBILITÀ PARTE DALL’INCLUSIONE, PROMUOVIAMO LA COOPERAZIONE PER CREARE FILIERE RESILIENTI

Competere ospita un dibattito internazionale mettendo in luce la necessità del coinvolgimento di tutti gli attori lungo la filiera. Decisivo il supporto dell’Unione Europea.

In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, lanciamo un messaggio: se vogliamo promuovere un’effettiva sostenibilità dobbiamo lavorare insieme per garantire la resilienza delle filiere e l’Unione Europea deve farsi promotrice di un approccio inclusivo e collaborativo.

Per capire a che punto siamo con l’effettiva applicazione delle politiche di sostenibilità, abbiamo organizzato un dibattito internazionale d’eccezione all’interno del podcast Futuro Prossimo con protagonisti Gert van der Bijl, Senior EU Policy Advisor di Solidaridad, e Michelle Desilets, Executive Director dell’Orangutan Land Trust

Gert van der Bijl ha sottolineato come l’attuale situazione a livello mondiale sia caratterizzata da un’estrema incertezza che ha portato a guardare alla tutela dell’ambiente come ad un fattore trascurabile. In questo scenario sarà fondamentale promuovere azioni coordinate, verso le quali l’Unione Europea può giocare un ruolo di leadership: “Dobbiamo focalizzarci sempre più sulla resilienza e sul rafforzamento dei nostri sistemi. L’Unione Europea, attraverso la legislazione sulla due diligence, deve promuovere la cooperazione ingaggiando i produttori locali, i governi e tutti gli stakeholders coinvolti nelle filiere. Come Solidaridad stiamo lavorando per garantire sostenibilità nella produzione lunga tutta la supply chain partendo dai produttori e riconoscendo il loro ruolo fondamentale: nel Sud Est Asiatico, ad esempio, stiamo ottenendo dei risultati straordinari in filiere come la palma da olio coinvolgendo i produttori locali, i veri protagonisti del cambiamento.

Michelle Desilets, Executive Director dell’Orangutan Land Trust, ha portato la propria trentennale esperienza nella conservazione della biodiversità e delle specie proponendo una visione forte e innovativa. Il punto di partenza è la consapevolezza che i bisogni alimentari delle persone, con una popolazione globale in continuo aumento, ci sono e sono destinati ad aumentare: “Dobbiamo fare in modo che le attività umane non vadano a ledere la biodiversità e a minacciare le specie, aiutandole al contrario a convivere nel loro habitat naturale. Se vogliamo davvero prenderci cura della biodiversità è necessario collaborare con lo sviluppo e lo dobbiamo fare in maniera sostenibile, sedendosi a un tavolo con tutti gli attori coinvolti nelle operazioni in una logica di dialogo finalizzato a trovare una soluzione, piuttosto che in un’ottica di mera opposizione. Un esempio è sicuramente il dibattito con la Roundtable on Sustainable Palm Oil, grazie al quale stiamo restaurando l’ecosistema attorno agli Orangutan.” 

“Garantire uno sviluppo concretamente sostenibile significa avviare un processo che richiede sforzi enormi e tempi adeguati. Dobbiamo infatti coinvolgere tutti gli attori lungo la supply chain, partendo dai piccoli produttori, senza i quali non possiamo pensare di generare azioni positive. Abbiamo molto lavoro da fare per preservare il nostro ecosistema e assicurare sostenibilità, l’Unione Europea deve sostenere un approccio inclusivo e dobbiamo evitare soluzioni semplicistiche e ideologiche. Solo ragionando in un’ottica pragmatica e di sistema potremo aspirare ad un futuro prospero”– ha affermato Pietro Paganini.

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