La minaccia di un paese senza opposizioneARTICOLO DI PIETRO PAGANINI PER IL SOLE 24 ORE

I cittadini non sono sciocchi come spesso crede (si leggano i commenti di questi giorni) chi distorce l’idea di epistocrazia, il primato della competenza. Di fronte ai problemi di tutti i giorni i cittadini temono il salto nel vuoto, e rifiutano quel futuro a loro oscuro.

L’ultima tornata elettorale conferma che in Italia potrebbe esserci un problema democratico. Non è il governo Giallo-Verde e i suoi componenti come molti analisti vogliono farci credere (per mascherare la loro precedente insensibilità). È l’opposizione (che negli ultimi due decenni fu maggioranza) che non c’è più. I partiti che dovrebbero rappresentare l’altro 40% degli elettori o provare a rispondere ai problemi del 100% dei cittadini si stanno sciogliendo tra le banalità dei grossolani errori tattici e strategici che continuano a compiere.

Viene a mancare di fatto il pluralismo tipico delle liberaldemocrazie a fondamento della Società aperta. Senza il conflitto democratico l’ossigeno per la convivenza tra cittadini diversi si affievolisce, si riduce la libertà individuale, rallenta l’innovazione e quindi lo sviluppo economico.

Il populismo riempie un vuoto. Come la gramigna germoglia dove non cresce l’erba buona. I populisti reagiscono alle amnesie dell’establishment finanziario e burocratico rispondendo ai problemi dei forgotten di quella parte della popolazione che è rimasta esclusa o è vittima – mai protagonista- dei processi decisionali. Chi è stato ed era convinto di essere la guida costruttiva del futuro dei cittadini, sta sbagliando tutto, e oggi rischia di sparire nell’irrilevanza danneggiando se stesso e tutti noi.

Dove è chi dovrebbe contrastare il populismo?

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