Digitale; Paganini (Competere): Italia fanalino di coda, Politica batta un colpoCOMUNICATO STAMPA

Per favorire la trasformazione digitale in Italia, a partire dal prossimo anno, occorre rendere i servizi pubblici per i cittadini e le aziende accessibili nel modo più semplice possibile, nonché supportare le pubbliche amministrazioni centrali e locali nel prendere decisioni migliori grazie all’adozione delle più moderne metodologie. Solo così potremo eliminare le barriere che frenano il cambiamento nel nostro paese. Le prossime elezioni – puntualizza Paganini, presidente di Competere “sono l’occasione per mettere in piedi un vero programma di trasformazione digitale del Paese, che deve essere condiviso con i cittadini. E’ inammissibile che i partiti si presentino a Marzo senza un piano per la digitalizzazione e l’innovazione nel proprio programma elettorale”.

Una situazione che i dati ci confermano visto che, stando al Digital Economy and Society Index, l’indice utilizzato dalla Commissione europea per misurare i progressi realizzati dagli Stati membri in termini di digitalizzazione, il nostro paese, per il secondo anno consecutivo, è fermo al 25esimo posto su un totale di 28 realtà prese in esame.

“Certamente le iniziative politiche intraprese nel corso del 2017 hanno migliorato sensibilmente le performance del nostro paese. Infatti, grazie all’obbligo di utilizzo della fatturazione elettronica verso la pubblica amministrazione, il 30% delle imprese (5° posto nell’UE) ha introdotto l’e-invoincing, mentre l’adozione del piano per la banda larga ultraveloce ha incentivato gli investimenti pubblici e privati nelle reti NGA, portando la copertura al 72% nel 2017, in rialzo rispetto al 41% dell’anno precedente” –  continua Paganini.

Le prestazioni a rilento dell’Italia dipendono essenzialmente dagli utenti. Bassi livelli di competenze digitali comportano risultati mediocri in diversi indicatori: diffusione della banda larga, numero di utenti di internet, uso dell’e-commerce e numero di lauree in STEM – scienze, tecnologia, ingegneria e matematica – e specialisti delle TIC – tecnologie dell’informazione e della comunicazione. E’ necessario quindi che la politica intervenga con azioni concrete. Noi ci siamo”- conclude Paganini.

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