Patto tra imprese per la cessione dei crediti fiscali: una buona pratica da sviluppareL'IDEA DI MARCO FABIOCCHI

Il Superbonus è intrappolato nei meandri delle leggi italiane e di Eurostat che ha imposto una riclassificazione del debito fiscale. Ma la norma voluta dal Governo Conte ha costituito un esperimento per sostenere l’economia in un momento molto difficile e per spingere sul tema green riferito al patrimonio immobiliare, tema attuale più che mai vista la votazione del Parlamento europeo che imporrà dal prossimo decennio consumi di energia ridotti per tutti gli edifici pubblici e privati.

SUPERBONUS AL CAPOLINEA        

Allo stato attuale il Superbonus è ormai al capolinea travolto dalle difficoltà del bilancio pubblico e da una opposizione trasversale che ha voluto enfatizzare solo gli eccessi di uno strumento che in realtà sarebbe potuto essere e forse lo è ancora assolutamente innovativo.

Ma sulle ceneri del Superbonus rischiano di bruciare tante imprese che hanno effettuato i lavori e hanno acquisito crediti fiscali praticamente illiquidi.

COSA È SUCCESSO?    

Infatti, dopo le difficoltà interpretative iniziali, il Superbonus ha mobilitato tecnici e impresein modo crescente proporzionalmente all’incremento dell’interesse delle famiglie, fino ai primi improvvisi e turbolenti interventi del Governo Draghi, con il decreto “antifrodi”

A quest’ultimo hanno fatto seguito una serie numerosa di atti normativi e amministrativi che hanno disarticolato procedure ampiamente consolidate e contribuito a raffreddare prima esospendere poi l’interesse degli intermediari finanziari che pure erano stati attratti da profitti di tutto rilievo. Perché le banche hanno acquisito come cessionari i crediti maturati dagli esecutori e dai tecnici impegnati nei cantieri ricavando marginalità che non vedevano da molti anni con rischi praticamente nulli.

Oggi quel mercato del credito fiscale non esiste più ed è necessario ricercare strade alternative per salvare il salvabile.

UNA COLLABORAZIONE NECESSARIA   

È quello che hanno fatto l’ANCE Teramo e Confindustria Teramo, promessi sposi sull’altare della collaborazione necessaria quanto utile a entrambi.

Le imprese dell’ANCE piene di crediti pronte a vendere e le imprese di Confindustria con notevole capienza fiscale pronte a comprare con la prospettiva di realizzare profitti che erano prima appannaggio del sistema finanziario; il tutto garantito da procedure e assistenze che rassicurano entrambe le parti del contratto.

E poi c’è l’ambiente associativo che garantisce conoscenza e reputazione degli imprenditori, valori questi ultimi fuori dai rating ma pieni di significato, soprattutto nella provincia italiana. 

Insomma imprese che collaborano con altre imprese per scavare insieme una linea Maginot con lo scopo di arginare il caos creatosi attorno al Superbonus e salvare la continuità aziendale di molti.

Intanto è stato sottoscritto il primo contratto di cessione del credito fiscale tra una impresa confindustriale e un’impresa Ance con la benedizione delle rispettive Associazioni.

Eppur si muove, è proprio il caso di dire, piuttosto che chiedere ad altri, provare a fare, da soli ma con convinzione.

Image credits: courtesy of Andrea Marson for Sole 24 Ore <<<

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