Recovery Plan per l’energia. Fate presto!L'IDEA DI GIUSEPPE ARLEO

La drammatica crisi energetica che stiamo vivendo e che si annuncia per i prossimi mesi sta mettendo a dura prova famiglie e imprese. Una crisi energetica frutto di scelte sbagliate perpetrate negli anni di cui tutti, ad esclusione di PMI e cittadini, sono colpevoli.

I rappresentanti nelle istituzioni europee, sempre solerti in procedure di infrazione su aiuti di Stato o nel fissare regole su qualsiasi cosa, non hanno voluto vedere il grande errore che la politica europea stava commettendo: diventare dipendente per l’energia dalla Russia. Un errore di cui le leadership che hanno guidato i paesi negli ultimi 20 anni probabilmente non risponderanno alle loro opinioni pubbliche ma dovranno rispondere di fronte alla storia. E probabilmente la sentenza è già scritta.

UE: INIZIA UNA NUOVA FASE

Una fase in cui o l’Europa riesce a procedere con i Paesi uniti tra loro o si condanna a una lenta agonia. E se, come dicono tutti i seguaci di Altiero Spinelli, l’Europa fa i passi avanti nei momenti di difficoltà, c’è da sperare che anche questa volta, come avvenuto con la  pandemia, l’Unione europea riesca a fare un salto avanti.

È il tempo di un Recovery Plan per l’energia e di un ripensamento delle priorità delle Istituzioni europee. È il tempo di risposte uguali e in grado di aiutare imprese e famiglie di tutta l’Unione.

CERCASI POLITICA UNICA SULL’EMERGENZA ENERGETICA 

Le differenti risposte che stiamo vedendo in queste settimane dai Governi sono il segnale dell’assenza di una politica unica sull’emergenza energetica.

Una politica che deve dare risposte concrete ai più ampi effetti economici conseguenti alla riduzione dei flussi di gas dalla Russia. Effetti che sono prevalentemente indiretti e legati all’impatto sull’aumento dei costi energetici. Il prezzo del gas per l’Europa si definisce nella borsa di Amsterdam ed è anche soggetto a forti interventi speculativi: solo il 5 settembre – in conseguenza della chiusura del Nord Stream 1 – si è avuto un aumento del 35% del prezzo del gas, che ha superato i 260 euro per MWh. A fine agosto aveva superato i 300 euro per MWh, sulla base delle voci di chiusure degli approvvigionamenti di gas russo all’Europa.

IL GAS HA UN RUOLO CRUCIALE PER L’ECONOMIA

È una materia prima energetica che viene utilizzata direttamente in numerose attività industriali e dei servizi ma è anche utilizzata per produrre circa il 50% dell’energia elettrica utilizzata in Italia. Ha un effetto pervasivo, dunque, che incide sui prezzi di gran parte dei beni. Ecco perché l’inflazione al consumo, che in luglio ha toccato il massimo dal 1985 (8,5%), viene spinta al rialzo sia dalle materie prime energetiche che dai prezzi dei beni non energetici: l’inflazione “core”, ovvero quella calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, è salita ben sopra il 2% (attualmente è al 4,4%), obiettivo fissato dalla BCE per decidere gli interventi di politica monetaria.

ISTRUZIONI PER IL GOVERNO ITALIANO

E mentre si trova un accordo a Bruxelles è il tempo di risposte più incisive anche da parte del governo italiano.

Le sole ipotesi di ulteriori debiti per le imprese garantiti dallo Stato sono una proposta irricevibile. Le aziende già si sono indebitate tanto durante l’emergenza legata al Covid e ulteriore debito significa condannarne gran parte alla chiusura. 

Servono contributi diretti per pagare la parte eccedente delle bollette, come avviene in tanti paesi europei, sia per le imprese che per le famiglie.
A sua volta, la ormai urgente revisione del PNRR deve tener conto del mutato scenario macroeconomico e dell’aumento dei costi dell’energia. Tutte le risorse nazionali e a disposizione del Governo dovrebbero avere questa priorità. Parallelamente è fondamentale che il Piano per l’Energia presentato dal Governo possa essere realizzato integralmente e che si mettano in piedi tutti gli sforzi possibili per aumentare la produzione di energia anche coinvolgendo le imprese con partnership pubblico privato.

Ci aspetta un inverno complesso ed è il momento di scelte chiare e decise. Non c’è più tempo.

>> Guarda Gas e elettricità: come aiutare le imprese <<

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