Taxi troppo cari, gli italiani vogliono la riformaDI COMPETERE

L’approvazione di una legge che trasformi il mercato del trasporto pubblico non di linea aumenterebbe il numero degli utenti: il 71% degli intervistati dichiara che, a fronte di un servizio per loro ideale, sarebbe intenzionato ad utilizzarlo per alcuni spostamenti in città.

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Gli italiani ritengono che sia necessaria una riforma del trasporto pubblico non di linea. È quanto emerge da un sondaggio condotto da Quorum-YouTrend nel mese di febbraio secondo cui il 52% degli intervistati si dice favorevole. Tra questi, le motivazioni sono varie: per il 49% dei partecipanti all’indagine in questo modo si creerebbero più posti di lavoro, per il 46% invece la maggiore concorrenza indurrebbe a migliorare la qualità del servizio mentre un 44% ritiene che i servizi sarebbero più efficienti. Un buon 53%, infine, crede che l’approvazione di una nuova legge porterebbe a un abbassamento dei prezzi dei servizi del trasporto pubblico non di linea.

Ed è proprio intorno al costo del servizio che ruota la scelta di usufruire o meno del trasporto pubblico non di linea: il 48% degli intervistati, infatti, userebbe di più il taxi se le corse avessero un costo inferiore. Mentre per più di 8 intervistati su 10 (82%) sarebbe importante conoscere in anticipo il costo della corsa.

Un servizio quindi più economico, ma anche più smart. Il 71% degli intervistati vorrebbe poter prenotare la corsa tramite un’applicazione del proprio smartphone e, per il 61%, poter valutare il gradimento del servizio sempre tramite l’applicazione. Importante per il 38% degli intervistati e indispensabile per il 20% avere la possibilità di pagare solo online senza l’uso dei contanti. Un servizio che se avesse queste caratteristiche avrebbe anche più utenti che ne potrebbero usufruire: il 71% degli intervistati, infatti, ha dichiarato che, a fronte di un servizio per loro ideale, sarebbe intenzionato ad utilizzarlo per alcuni spostamenti in città. .

L’insoddisfazione degli italiani verso l’attuale servizio pubblico non di linea e la necessità di una riforma è evidente anche dal fatto che apprezzino di più il servizio offerto negli altri Paesi: il 74% di chi ha viaggiato all’estero negli ultimi cinque anni, ritiene che il servizio di taxi sia migliore di quello italiano.

“La ricerca evidenzia che la maggioranza assoluta degli intervistati – un campione rappresentativo di italiani residenti nelle città sopra i 100.000 abitanti – auspica una riforma del trasporto pubblico non di linea, per migliorare qualità ed efficienza del servizio, ma anche per i possibili effetti positivi sulla creazione di posti di lavoro”, commenta Lorenzo Pregliasco, managing partner di Quorum / Youtrend.

I cambiamenti dell’attuale sistema di trasporto pubblico non di linea non solo sono richiesti dagli utenti, ma anche dai taxi. Una seconda parte della ricerca, condotta su un campione di circa 180 taxi operativi nelle città di Milano e Roma, rileva che, tra chi si dice favorevole a una riforma del sistema, le due esigenze principali sono il voler assumere più collaboratori (46%) e organizzare i turni in base alle proprie necessità (25%).

“Libertà contro privilegio. Il sondaggio conferma che gli italiani vogliono il cambiamento e vogliono innovare il paese. La riforma del trasporto pubblico non di linea è urgente perché la chiedono da tempo i cittadini che hanno sempre più bisogno di alternative per i loro spostamenti. Paradossalmente cittadini e mercato evolvono più rapidamente della legge e il Parlamento dopo 30 anni ha il dovere di dare delle risposte. Auspichiamo che il Parlamento rappresenti i cittadini e faccia la riforma per dare nuove regole al mercato, spingere l’innovazione, creare lavoro e, non ultimo, migliorare i servizi”, commenta Pietro Paganini, presidente e co-fondatore di Competere.

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