COMUNICATO STAMPA – La comunità scientifica europea contro il NutriscoreEVENTO "SCIENCE VS IDEOLOGY: BEYOND NUTRISCORE"

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COMUNICATO STAMPA

LA COMUNITÀ SCIENTIFICA EUROPEA CONTRO IL NUTRISCORE

SISTEMA SENZA FONDAMENTO OGGETTIVO, RIPORTARE LA SCIENZA AL SERVIZIO DELLA LIBERTÀ E DEL BENESSERE DEI CONSUMATORI

Secondo gli esperti NutriScore è arbitrario e non aiuta il consumatore nella scelta del regime alimentare adeguato
Anche i consumatori europei bocciano NutriScore: poco trasparente, non fornisce indicazioni nutritive

Milano, 16 novembre 2021Ribadire l’antiscientificità del NutriScore, dimostrando la non validità scientifica delle argomentazioni che supportano la misura e rimarcando studi consolidati che da sempre evidenziano le debolezze e la pericolosità del NutriScore

È questo il messaggio che emerge dal convegno “Science Vs Ideology – Beyond the NutriScore” organizzato da Competere.eu, think tank europeo promotore dell’unica piattaforma italiana di discussione super partes e scientifica sulla sustainable nutrition, che ha visto protagonisti due importanti esponenti del mondo scientifico, il Dott. Francesco Visioli dell’Università di Padova e il Dott. Ramon Estruch, dell’Università di Barcellona.

La discussione ha dimostrato come il sistema NutriScore si basi infatti su elementi non scientifici, mettendo così a repentaglio la capacità dei consumatori di individuare il corretto regime alimentare da seguire e la loro libertà di scelta.

Perché NutriScore non sarebbe scientificamente valido? Questi alcuni dei punti principali emersi:

  • L’algoritmo su cui si basa la classificazione degli alimenti secondo il NutriScore è arbitrario e si presta ad essere facilmente manipolato, arrivando al paradosso che alimenti di comprovata importanza presenti nella Dieta Mediterranea risulterebbero dannosi.
  • Dando una valutazione arbitraria dei nutrienti contenuti nei cibi, si premia l’alterazione degli ingredienti per ottenere dei punteggi maggiori, favorendo i cibi altamente processati.
  • Il sistema propone una distinzione tra alimenti positivi e negativi che va contro la letteratura scientifica, tralasciando l’impatto all’interno del regime alimentare complessivo.

“NutriScore non si basa su risultati di studi scientifici. Contiene molti elementi fuorvianti in quanto mescola energia, cibo e nutrienti, non valuta la qualità delle proteine, dei grassi o dei carboidrati e non evidenzia aspetti positivi come l’alta densità di nutrienti – minerali e vitamine – o il contenuto in composti bioattivi. Infine, non tiene conto del grado di lavorazione dei cibi” – ha affermato il Dott. Ramon Estruch dell’Università di Barcellona.

“NutriScore presenta un approccio che va contro le indicazioni della stragrande maggioranza dei nutrizionisti. Si focalizza sui singoli cibi e nutrienti invece che sul concetto di dieta; dimentica il concetto di porzione, preferendo l’indicazione dei valori per 100g; non aiuta il consumatore a comprendere quali nutrienti possono essere positivi e quali negativi. In questo modo l’olio d’oliva ottiene un punteggio più basso rispetto ad una bibita gassata” – ha dichiarato il Dott. Francesco Visioli dell’Università di Padova.

Importanti sono anche gli effetti distorsivi per l’informazione verso i consumatori, che vedono le loro capacità di scelta fortemente ristrette. Il NutriScore infatti giudica gli alimenti ma non fornisce alcuna informazione di carattere nutrizionale diretta (composizione, contenuto in nutrienti ecc.): il consumatore non può quindi sapere il motivo per cui un alimento è classificato come positivo o negativo. Inoltre, le persone con esigenze specifiche non hanno alcun supporto da NutriScore.

Non è un caso quindi che, secondo alcune ricerche, i consumatori di sette Paesi europei (Francia, Germania, Grecia, Italia, Portogallo, Romania e Spagna) prediligano il sistema di etichettatura dettagliato Nutrinform Battery rispetto al riassuntivo NutriScore. (Mazzù et al., 2020, 2021) Dagli studi si può notare come molti consumatori siano sospettosi di etichette sommarie che non mostrano le informazioni nutritive, (Grunert e Wills, 2007; Hodgkins et al., 2012) preferendo invece etichette che hanno lo scopo di educare, stimolare il pensiero critico e la comprensione di necessità individuali.

“Competere rappresenta l’unico soggetto italiano e tra i pochi in Europa a promuovere un dibattito scientifico, rigoroso e super partes su NutriScore, facendo da volano e collettore di contributi scientifici generati dai più prestigiosi studiosi europei. Oggi abbiamo ancora una volta evidenziato l’assenza di basi scientifiche del NutriScore, che vede come unico scopo l’arbitraria condanna o promozione di alimenti e non l’educazione del consumatore, approfittando della sua fiducia per guidarlo verso scelte basate su parametri incomprensibili e non trasparenti. Il NutriScore, oltre a generare classificazioni paradossali di alimenti simbolo della Dieta Mediterranea – il regime nutrizionale scientificamente considerato tra i più sani al mondo – rappresenta una misura totalmente antiscientifica che mette a repentaglio non solo un patrimonio sociale ed economico inestimabile come il Made in Italy agroalimentare, ma anche il benessere di tutti i cittadini dell’Unione Europea” – conclude Pietro Paganini, Fondatore e Presidente di Competere – Policies for Sustainable Development.

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